La misura è colma. Grave danno d’immagine: individuare le responsabilità
La misura è colma. Grave danno d’immagine: individuare le responsabilità
Civiltà Italiana avrebbe preferito che il Fucino e la valle del Liri fossero saliti alla ribalta della cronaca come territori da prendere a modello, magari da chi sta tentando di restituire dignità alla famigerata “Terra dei Fuochi” in Campania. Ci troviamo invece nel bel mezzo di una tempesta mediatica che parla del Liri come fiume pattumiera e del Fucino come fonte d’inquinamento.
La presenza di schiuma bianca lungo l’asta fluviale paradossalmente va presa come un segno della fortuna, perché ha reso manifesto un fenomeno che probabilmente ha radici lontane e sarebbe rimasto “sommerso” ancora per tanto tempo .
Apprendiamo oggi che si è allertata l’Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente (Arta), si è invocato l’intervento della Polizia Provinciale e dei Carabinieri Forestali e che la Procura della Repubblica avrebbe avviato un indagine (il nostro Laboratorio si costituirà parte civile in un eventuale processo), allora auspichiamo che presto sia realizzata una mappa delle fonti d’inquinamento.
Noi non siamo catastrofisti ma consideriamo alto il rischio che, per la salute pubblica, si torni alla fine dell’ottocento quando il prosciugamento del Lago aveva scacciato lo spettro malarico ( e ora, per non farci mancare niente, è arrivato anche l’incendio ai capannoni di Raccolta Rifiuti del Nucleo industriale!).
Per Civiltà Italiana è grave che si sia arrivati al punto di aver trasformato in zona da “difesa biologica e chimica” la Valle del Liri, vanto fino a ieri della Marsica in termini di aria pura e di acque salutari (il pensiero va alla Sponga e alle acque di Canistro) e anche di pesca sportiva,.
E’ facile pensare che, per evitare questo scempio ambientale, siano mancati accurati controlli periodici su tutte le attività che insistono sul corso d’acqua. Se è vero che occorre porre in essere azioni di verifica volte a punire i responsabili, è anche doveroso che la Regione Abruzzo si attivi per imporre alle imprese di tutti i settori produttivi criteri di gestione a tutela del vasto patrimonio ambientale che possiede.
La Marsica sulle direttrici Pescara, Napoli, Roma è il “cuore” di quello che può diventare il… “cuore verde” d’Europa”. Al contrario l’Abruzzo è finito più volte sotto la lente d’ingrandimento della stessa Unione Europea per carenze simili a quella che coinvolgono la Valle del Liri e l’ex Lago del Fucino.
Occorre un’inversione di tendenza e il nostro Laboratorio ricorrerà ad ogni mezzo perché ciò avvenga. A tal proposito lo scorso mese di aprile Laboratorio Civiltà durante numerosi sopralluoghi, ha riscontrato la presenza di rilevanti residui di plastica nei canali del Fucino e unitamente all’Associazione Credici e alla Onlus Plastic Free, dedicherà apposite giornate (prima data 2 agosto) alla rimozione dei prodotti inquinanti, all’insegna del motto “La plastica è meravigliosa, perché è durevole. La plastica è terribile, perché è durevole”.
L’obiettivo di Civiltà Italiana è quindi puntato sulla responsabilità: sia di chi si macchia disinvoltamente del reato di inquinamento (da individuare e punire severamente), sia dei gestori della politica ambientale del nostro Abruzzo (leggasi Giunta Regionale & Associati.
La misura è ormai colma: saremo soddisfatti solo quando alla schiuma puteolente e alla plastica subentreranno in abbondanza le trote del Giovenco e del Liri e i caratteristici gamberi del Fucino.
Dalla Sede: Pierluigi Palmieri