L’IA SPINGE A SPECULARE IN BORSA.

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L’IA SPINGE A SPECULARE IN BORSA.

 di Mario Travaglini

 In questa rubrica ho spesso affrontato il tema della speculazione borsistica tentando di mettere in allerta  sia i neofiti che i risparmiatori più smaliziati   circa i pericoli che si nascondono  tra le pieghe degli algoritmi e degli ordini automatici, manipolati ad arte per prendere nella rete coloro che si ritengono esperti sol per aver letto qualcosa sulla borsa o ascoltato imbonitori attenti unicamente alle loro commissioni.

In questo periodo è opportuno tornare sull’argomento perché la fiamma della speculazione sul mercato azionario è stata riaccesa soprattutto dall’uso della intelligenza artificiale generativa. I privati risparmiatori, attirati dalle promesse facili dell’IA, sono tornati all’offensiva sperando di partecipare al lauto banchetto che in borsa pensano si stia apparecchiando anche per loro. Il primo dato che mi viene in mente è quello di Tesla che nell’ultimo periodo ha avuto una flessione in borsa di oltre il 20%. Flessione che a parere degli analisti è  da attribuire  proprio al comportamento dei privati risparmiatori, i quali dopo essere usciti dalle transazioni su Tesla hanno privilegiato quelle su NVIDIA  e AMD. In particolare  in quello delle opzioni d’acquisto (dette call),  tornando al livello più alto dall’inizio del 2022. Tuttavia, anche se si è ancora lontano dal massimo del 2021, l’interesse  dei privati risparmiatori per la speculazione di borsa ha mostrato in questi ultimi due mesi  un chiaro e inequivocabile interesse. Lo confermano sia i dati su Google, dove  le ricerche per il termine  “call option” sono letteralmente esplose attestandosi al valore più alto da diversi anni a questa parte, e sia anche dal fatto che di tutte le opzioni scambiate ben il 60%  è costituito da quelle d’acquisto (call option).

E’ interessante vedere, poi, come sul Forum dei lettori del “WallstreetBets”  la mania dei privati risparmiatori per la speculazione di borsa sia diventata irrefrenabile, tanto che, nel momento in cui si scambiano opinioni ed esperienze di investimento sui titoli del listino, il rapporto tra le citazioni di  NVIDIA e quelle di TESLA e di 10 a 1.

Proprio questo, spiega secondo molti esperti ed analisti,  come la metà delle transazioni azionarie di Nvidia avvenute in gennaio e febbraio siano da attribuire ai privati e non alle grandi case d’investimento. I dati, quindi, sono chiari: i privati in Borsa acquistano sempre più peso e diventano sempre più influenti. Anche nel campo degli ETF e Fondi Comuni. Tuttavia la crescente ascesa di questo esercito mal attrezzato di privati risparmiatori non fa che aumentare i rischi connessi agli investimenti di borsa. E’ noto che essi non fanno particolarmente attenzione ai fondamentali, hanno la tendenza a seguire senza riflettere i movimenti al ribasso o al rialzo e, dunque, ad  amplificare la volatilità del mercato o, ancora, a causare vere e proprie situazioni di panico quando i corsi scendono.

C’è da aggiungere che dentro questa schiera di individui “fai da te” figura anche una componente ancor più pericolosa, quella degli adolescenti sotto i diciotto anni che, pur non potendo investire direttamente a causa della loro loro minore età, usano dei conti dedicati, aperti per loro dai propri genitori. Per inquadrare meglio il fenomeno riporto qui di seguito alcune notizie ormai di dominio pubblico, emerse ben prima che gli Stati Uniti si proponessero di oscurare  il sito di TikTok ritenendolo un “cavallo di Troia” per fornire notizie al Governo Cinese.

Il Wall Street Journal, per esempio, rivela che negli ultimi anni sono comparsi molti video su Tik Tok attraverso i quali i cosiddetti “creatori di contenuti” per catturare l’attenzione dei minorenni danno consigli sugli investimenti azionari e su come questi possano costituire facili opportunità di guadagno. Secondo uno studio di una delle più grandi società di investimento (Fidelity Funds), condotto per capire come gli adolescenti si rapportano con il denaro, più del 25% dei giovani americani tra i 13 e i 17 anni ha già cominciato ad investire. Uno di questi ha anche dichiarato :”Ho iniziato ad investire all’età di 15 anni; questa è stata la migliore decisione della mia vita”.  Un broker molto famoso (Schwab) ha dichiarato che tra il 2019 ed il 2023 il suo portafoglio clienti dedicato ad adolescenti è aumentato del l’83%  passando da 120 a 220 mila posizioni aperte. Alcune piattaforme rivolte esplicitamente agli adolescenti sono diventate molto popolari, come  Greenlight che ha visto raddoppiare il volume delle transazioni da 10 milioni a 20 milioni di dollari. Un’altra start-upBloom, che nel suo pacchetto investimenti integra anche un dispositivo di controllo parentale, offre gratuitamente ai giovani sopra i  13 anni  anche un corso per apprendere le tecniche rudimentali per riuscire in borsa. Se queste aziende giocano la carta della pedagogia finanziaria è perché la generazione di giovani nati tra il 1997 e il 2010 non si sente a proprio agio con le questioni connesse al denaro, fenomeno nient’affatto dovuto a problemi esistenziali ma all’opulenza nella quale le famiglie educano i propri figli.

Possiamo restare ammirati di fronte a tanta precocità ma se è vero che i più giovani sono molto più dotati dal punto di vista tecnologico è anche vero che l’accesso ad un importante fonte di informazione come il Web e i social non dà automaticamente la patente di esperti in quanto le informazioni che si possono pescare in rete sono spesso di cattiva  qualità. La conferma arriva da un recente rapporto di WallstreetZen, una  piattaforma che gestisce investimenti in Borsa, secondo il quale  il 63% dei contenuti finanziari ed  i video pubblicati su TikTok o sotto l’hashtag  StockTok o, ancora, FinTok sarebbero menzogneri e ingannevoli, il 95% dei contenuti non contiene alcuna indicazione dei rischi connessi ad un investimento azionario mentre solo il 22% promette guadagni che, tuttavia, non sono mai garantiti.

Mi sembra di poter dire che le statistiche appena sopra riportate possano dimostrare con assoluta chiarezza che una gran parte dei consigli borsistici che appaiono su TikTok sono non solo inesatti ma addirittura fuorvianti e potenzialmente dannosi per tutti quegli investitori, giovani e non, che pur non essendo informati intendono praticare la Borsa ed acquistare azioni.

Mi auguro infine che questo fenomeno non attecchisca in Italia e che tutti si rimanga con i piedi per terra. A tal proposito mi piace ricordare che “solo uno stupido può restare sano di mente” e gli stupidi oggi sono quelli che non comprano, si rifiutano e resistono. Per quello che mi riguarda mi metto short su Invidia e continuo a restare long sull’oro.

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