Juncker, Matteo e il geyser di Berlino

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7 luglio 2014

Osservatorio La Questione Capitale

Sappiamo chi é il signor Juncker ? Certo, lo sappiamo e restiamo sgomenti.

Sappiamo chi é Matteo ? Certo, lo sappiamo e proviamo a simpatizzare per lui.

Sappiamo che cosa é un geyser ? Certo, lo sappiamo : é una tipologia di eruzione derivante da un accumulo di gas ed acqua nascosti nel sottosuolo.

A Berlino c’é forse un geyser ? Certo che c’é. Ma di altra natura. Vediamo di cosa si tratta.

Jean Claude Juncker ha governato per 18 anni un paradiso fiscale che si chiama Lussemburgo, grande meno della metà della provincia di Frosinone, dove il silenzio e la discrezione hanno sempre avuto la meglio sulle velleitarie e ridicole prese di posizione sulla trasparenza bancaria dell’Unione. Questo burosauro é stato designato alla presidenza della Commissione Europea attraverso la forte sponsorizzazione tedesca di Angela Merkel. I legami sono noti : il Lussemburgo é di fatto la banca di Berlino. Chi meglio di lui puo’ garantire il mantenimento dello status quo e spingere Draghi a subire i diktat della Bundesbank, avendo alle spalle una potenza di fuoco di oltre 140 istituti di credito dove vengono custoditi oltre 2100 miliardi di capitali esteri, compresi quelli del defunto dittatore stalinista Kim-Jong-il il quale abbandono’ addirittura la Svizzera perché il Lussemburgo risultava molto più impermeabile a qualsiasi tipo di controllo.

Nel 2012 una ricerca della Stiftung Marktwirtschaft (fondazione berlinese specializzata nella stima del debito reale) attribui al Granducato un “debito implicito” pari al 1.115,6% del PIL. In questo caso se il Fiscal Compact fosse stato applicato con lo stesso rigore con cui Juncker (e la Merkel) lo pretese per la Grecia avremmo assistito alla nebulizzazione dell’intero sistema bancario lussemburghese. Si dirà : sono questioni secondarie o bazzecole per un paese dei balocchi dove il reddito medio pro-capite di 78.000 é secondo solo a quello del Qatar. Un benessere fondato non su una economia reale ma sulla legislazione messa a punto in 18 anni di governi Juncker, studiate per consentire una sistematica frode fiscale a danno degli “amici” europei. Esempio eclatante é quello di Amazon che beneficiando della sede nel Granducato, dove vige la tassazione al 6%, risparmia centinaia di milioni di imposte che oggi –paradossalmente- gli vengono reclamati dal solerte fisco americano (1,5 miliardi di dollari) per proventi occulti della sua succursale europea. Insomma l’Europa candida quale suo presidente colui il quale ha permesso la più grande truffa ai suoi danni.

Da questo breve e certamente incompleto curriculum vitae si capisce come il nostro Matteo abbia poco da stare sereno. Nel discorso di apertura del semestre a guida italiana Renzi ha posto con forza il tema della flessibilità senza la quale non sarà possibile riavviare la crescita nel nostro paese. Una ovvietà.

I margini di flessibilità reclamati dal nostro Primo Ministro di fatto sono stati già utilizzati prima ancora che venissero autorizzati. Infatti, secondo il parere di autorevoli economisti, chiuderemo il 2014 con un deficit del 2.6% mentre nel 2015 si ridurrà all’1.8%. Ben lontani,quindi, dal pareggio di bilancio che tutti i precedenti governi si erano impegnati a raggiungere. E la Commissione Europea di Juncker avrà la giusta comprensione per evitare l’apertura di una nuova procedura di infrazione nei confronti dell’Italia ?.

Spero di si ma temo di no, perché quelle previsioni già incorporano una riduzione permanente della spesapubblica di 17 miliardi resasi necessaria per finanziare gli 80 euro di bonus promessi ai nostri concittadini a più basso reddito. In tale difficilissimo contesto la via vincente, oltre la riduzione del perimetro di ingerenza dello Stato, é quella di tagliare drasticamente il debito pubblico. Questo é il vero obbiettivo di Matteo Renzi. Come raggiungerlo é stato più volte indicato da una schiera di illustri economisti (Savona,Monorchio, Aletta etc.etc.). Lo schema é semplice. Ci sono oltre 400 miliardi di immobili detenuti da enti locali che vanno conferiti in un “fondo degli italiani” da far gestire a professionisti di provata capacità. Lo Stato offre le quote del fondo agli italiani che possono pagarlo con titoli di stato il cui rendimento oggi é molto basso. Man mano che lo Stato riceve i titoli li annulla ed il debito si riduce di conseguenza. Il risultato sarà straordinario per l’Italia intera perché il suo debito potrà diventare più basso di quello della Germania e potrà rispettare in anticipo i vincoli di riduzione annuale previsti dal Fiscal Compact.

Ci dobbiamo mettere tutti in testa che l’Italia ha le risorse per salvarsi da sola senza dipendere o essere continuamente mortificata dalla Germania dove a Berlino continua imperterrita a far funzionare ipocritamente il geyser. Cioé quella tecnica sotterranea già sperimentata con la riunificazione con la parte est del paese a cui fu estesa la circolazione del marco occidentale con un rapporto 1 a1, determinando cosi la distruzione dell’apparato industriale della Germania Est dove ai lavoratori non rimase che accettare salari molto più bassi per poter sopravvivere. La Germania ha in sostanza strumentalizzato la disoccupazione dell’Est per ridurre la quota dei salari sul reddito nazionale aumentando cosi la sua competitività nei confronti degli paesi europei. L’avanzo commerciale che ne é scaturito le ha permesso di aumentare gli investimenti di portafoglio all’estero fino a raggiungere i circa 2800 miliardi al 31.12.2012 .

Questo canovaccio si sta oggi ripetendo nei confronti dell’Europa meridionale, Francia compresa, dove non serve alcuna flessibilità sul deficit ma solo stimoli alla domanda (inflazione) che possono essere sostenuti solo con il consenso della Germania che oggi esporta, invece, deflazione e disoccupazione.

E’ da qui che vengono tutti i problemi in Europa : dalla sottrazione metodica, costante, scientifica dellerisorse all’economia reale.

E’ proprio il caso di dire che il debito nasce a Berlino, esattamente come un geyser che lavora nell’ombra e poi fa danni in superficie. Stiamo sereni insieme a Matteo ?.

 07/07/2014