COME VOLEVASI DIMOSTRARE

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12 agosto 2019

Osservatorio Il Sistema Elettorale

La crisi di Governo e le previsioni di Civiltà Italiana in tempi… “ sospetti ”

I nostri eroi “non ce l’hanno fatta”: il Conte lo paghiamo noi

Oggi che Salvini e Di Maio hanno gettato la maschera noi di “Civiltà Italiana” non possiamo fare a meno di rivendicare la primogenitura della diagnosi fatta all’indomani dell’accordo tra gialli e verdi, arrivato dopo tre mesi dal risultato elettorale. L’articolo-intervista di Mario Travaglini dal titolo “Nuovo Governo, unione contro natura” pubblicato il 6 giugno 2018 su il giornaledabruzzo.it conteneva una serie di considerazioni, che alla rilettura odierna quasi spaventano per la lucidità dell’analisi e per la preveggenza dei giudizi.
I vari punti critici del contratto, o meglio del compromesso, sono stati vagliati per stimolare il lettore ad una attenta riflessione. In primis sul ruolo, quanto meno anomalo del Presidente del Consiglio (apparso, da subito, svuotato sul piano decisionale, dalla nomina dei due “vice”) e a seguire sulle difficoltà di attuazione della flat-tax, che va legata all’imprescindibile riduzione del debito pubblico (abbattimento degli interessi). In proposito abbiamo già sottolineato sul nostro sito (V. www.civilta-italiana.eu) che Travaglini, tra i primi in Italia, già nel 2017 aveva propugnato la necessità di uno Shock fiscale.
In tema di immigrazione la posizione è nitida:
a) chi fugge dalle guerre va accolto senza alcuna esitazione o distinguo;
b) finanziare direttamente tutte le associazioni che già operano in Africa e le nuove che nasceranno. In Europa, dopo il recente rinnovo del Parlamento, i gialli e i verdi, si sono collocati in schieramenti opposti ed il pericolo della saldatura” con i paesi minori è ancora più evidente rispetto al 2018. Il pur ragguardevole risultato elettorale della Lega, rischia di trasformarsi in una vittoria di Pirro (addirittura di non avere un italiano nella Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, eletta con i voti dei gialli e non dei verdi). In campagna elettorale su questi argomenti e su altri, altrettanto importanti (reddito di cittadinanza, TAV e grandi opere) i sottoscrittori del “compromesso”, non avevano identità di vedute e soprattutto la Lega si era “legata” agli alleati con ben altro patto.
A conclusione dell’intervista (domanda: ce la faranno i nostri eroi?) il Presidente rispose con l’augurio che dall’unione dei due movimenti (matrimonio “morganatico”) non derivasse un cambiamento in peggio.
A un anno di distanza i nodi sono venuti al pettine e come paventato da Travaglini e da chi scrive nei recenti articoli intitolati rispettivamente “Quo vadis” e “I diavoletti e l’acqua santa”, ( V. www.civilta-italiana.eu) , il Governo Salvini – Di Maio (che per la prima volta nella storia, di fatto, non porta il nome del Presidente) ci presenta il Conte (proto non è un refuso!).

di Pierluigi Palmieri

Presidente Nazionale CREDICI –Coordinamenti per i Diritti Civili

12/08/2019