AIUTIAMOLI A CASA LORO

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14 novembre 2017

Osservatorio Sicurezza ed Immigrazione

LA PROPOSTA DI CIVILTA’ ITALIANA –

“Aiutiamoli a casa loro”  è lo slogan che si sente di continuo dalla politica. Una frase che è semplice da pronunciare ma a cui non è mai stato dato un contenuto, non è chiaro   cosa intendono dire o come vorrebbero operare, dietro questo  pensiero spesso  vediamo  la semplice  contrarietà verso le migrazioni.

È chiaro che molte donne e uomini eviterebbero volentieri il viaggio, eviterebbero i pericoli certi ed il rischio di non riuscire ad arrivare alla meta, che i genitori eviterebbero il rischio di morte ai propri figli. Molti di loro rimarrebbero volentieri nel proprio paese, se solo ci fossero le condizioni di sperare in un futuro, se si potesse vivere con la dignità di esseri umani, se si potesse semplicemente vivere.

Ma tutto questo per milioni di persone non è possibile. Le migrazioni ci sono e permarranno. Tocca all’Europa ed all’Italia scegliere lo spirito con cui affrontarle. Quello di chiusura mentale e fisica  non risolve  un fenomeno strutturale in cui ognuno ha l’obbligo di fare la propria parte, dobbiamo partire dal valore delle persone e con loro programmare una nuova politica di sviluppo e partenariato, con un sistema coordinato capace di aprire nuove strade di collaborazione e comune partecipazione prevalentemente fra persone ed associazioni  dei diversi stati interessati.

Si devono superare gli elefantiaci meccanismi di cooperazione intergovernativi che spesso pur realizzando opere importanti non sempre  vanno nella direzione dell’interesse collettivo delle popolazioni.

L’Italia da sempre in prima linea su questo fronte sta già facendo in silenzio gran parte del lavoro, lo stà facendo attraverso la chiesa  i volontari e le tante associazioni che già operano nei paesi del terzo mondo. L’Italia insieme alla chiesa di Roma è già leader mondiale della solidarietà, ed è per questo che è chiamata ad ulteriore sforzo, ad indicare una nuova via, che restituisca all’Italia il ruolo che gli compete in questi scenari .

Tralasciamo per adesso i motivi delle condizioni di gran parte dell’Africa , dove regnano povertà ignoranza sfruttamento alimentate dal neocolonialismo operato con ogni mezzo soprattutto da alcuni stati europei,(Francia, Inghilterra Belgio ) che pur di non perdere posizioni hanno insediato dittatori corrotti che svendono le loro nazioni alle varie multinazionali lasciando alla deriva le popolazioni.

La proposta di Civiltà Italiana vuole superare gli attuali sistemi di cooperazione governativi , finanziando direttamente le tante associazioni che già operano in Africa e promuovendo la creazione di associazioni da parte di   qualsiasi soggetto o  comunità voglia impegnarsi  in prima persona.

Dovranno coinvolgersi  soprattutto le imprese, le scuole, le  università  gli ospedali gli enti pubblici e le comunità  in genere , chiunque vuole creare un’ associazione per operare nei paesi  interessati, che prendendo spunto dal contributo governativo si attiveranno per reperire ulteriori risorse .

Si interverrà attraverso il  finanziamento di migliaia di microprogetti( da 20 e da 40 mila euro )  che, chi conosce l’Africa sa essere i più efficaci a far arrivare un aiuto concreto ai villaggi , alle scuole , alle associazioni ,  alle comunità parrocchiali.

In Africa 10 pannelli fotovoltaici cambiano la vita di una comunità, con 20.000 euro si costruiscono 20 case, 500 metri di acquedotto per portare  acqua corrente ad un villaggio , macchinari per ospedali, strutture ed attrezzature per scuole ed università beni e programmi  per l’agricoltura .

Migliaia di piccoli interventi l’anno che con somme di gran lunga inferiori (circa  l’uno per cento di quanto si spende oggi per l’accoglienza) , possono invertire veramente il trend e dare un grosso contributo allo sviluppo .

Il coinvolgimento diretto delle aziende italiane a questo progetto porterà benefici in termini di conoscenza e di rapporti commerciali con i paesi interessati, oggi l’Italia pur avendo un ruolo principale nella cooperazione  e nell’assistenza allo sviluppo attraverso le forme già citate non riesce a ricavarne benefici in termini di rapporti e di interscambio per  le proprie aziende .

Al contrario di altre nazioni che ricorrono a metodi criminali, l’Italia è da sempre presente sui territori in questione attraverso il volontariato e la chiesa di Roma, ci sono già  migliaia di piccole ambasciate sparse nei punti più remoti che sono pronti a collaborare , mettendo a disposizione delle nostre aziende  i loro rapporti e la loro conoscenza del  territorio, quindi anche le Aziende Italiane sono chiamate ad avere un ruolo attivo in questo progetto, ne guadagneranno in termini di conoscenza rapporti ed interscambi commerciali.

L’osservatorio sicurezza ed immigrazione di Civiltà Italiana stà predisponendo  un disegno di legge sull’argomento che a breve presenterà alla stampa.