Opposizione al Piano Strategico Trasporti

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25 settembre 2017

Osservatorio Lavoro

Di seguito riportiamo il testo della opposizione al piano strategico dei trasporti che Civiltà Italiana inviò ai rappresentanti istituzionali nel 2015.

al Sig. Pres. Giunta Regione Abruzzo

al Sig. Pres. Consiglio Regione Abruzzo
e P.c. ai Capigruppo Cons. Regione Abruzzo

Civiltà Italiana, Associazione politica:

PRESENTA
Formale Opposizione al Piano Strategico Regionale inerente la Società del “Trasporto Unico Abruzzese (TUA)” risultante dalla Fusione per incorporazione in ARPA .
A tal fine fa presente quanto segue :

1) Utilizzazione del personale:

a) Contrariamente a quanto veniva auspicato nelle note al bilancio ARPA chiuso al 31/12/2013, la nuova società TUA sarà costretta a prendere in carico l’onere relativo al personale viaggiante di cui al bando pubblicato in data 5 marzo 2015.
b) Non v’é alcuna garanzia di ricollocazione per il personale dismesso a seguito dei previsti tagli delle tratte duplicate, del passaggio dalle tratte su gomma a quelle ferrate e dalla riorganizzazione delle sedi amministrative.
c) La roboante affermazione di “Razionalizzazione delle divisioni e della manutenzione” partorisce una sola modesta riunificazione: quella tra ARPA e GTM, passando da 9 a 8. Inoltre appaiono contraddittorie alcune significative asserzioni, circa i rapporti tra le attività manutentive ed il personale. A tal proposito, ci si chiede come possa essere realizzata la ‘internalizzazione’ delle attività di manutenzione, senza prevedere alcun costo per gli oneri derivanti dalla necessaria formazione del personale, al fine di renderlo idoneo a ricoprire le nuove funzioni. Inoltre, andrebbe fatta chiarezza sulla possibile contraddizione di quanto affermato in questa voce, con la previsione di cui alla voce “Razionalizzazione delle strutture amministrative”, laddove viene confermata la volontà di ‘internalizzare’ attività manutentive, con la precisazione che sarebbero limitate solo a “talune” di esse.
d) Il piano non prevede alcuna Riduzione dei costi per il personale.

2) Percorrenze:

In ordine alla “Integrazione dell’esercizio e sviluppo dell’Intermodalità”, si rileva quanto segue:
– la voce si caratterizza per una esagerata sinteticità. Infatti per le criticità esposte, relative all’attuale status dei trasporti, non si evidenziano concrete proposte di soluzione in direzione di un auspicato miglioramento dei servizi ma, di fatto, esse ostacolano la possibile realizzazione del Piano;
– non viene ipotizzata alcuna proposta concreta per colmare il gap, valutabile nel 70% circa, tra l’attuale percorrenza chilometrica e quella potenziale di SANGRTITANA. Ciò è confermato dalle forti criticità evidenziate nel Piano, che sottraggono alla fattibilità dello stesso gran parte del chilometraggio ipotizzato;
– dall’analisi degli “Orizzonti”, anch’essi indicati in forma vaga, si evidenzia la forte concentrazione degli interventi sulla costa Adriatica (area Pescara-Chieti) e la scarsa o nulla considerazione delle esigenze delle Zone interne, già in via di spopolamento;
Nel dettaglio valgano le seguenti osservazioni :
1) Area Vestina, tratta Lanciano-Pescara, area Unico: la vera novità sarebbe l’eliminazione della linea Lanciano-Pescara a favore del traffico ferroviario, di difficile fattibilità in quanto soggetta a forti criticità di applicazione perché prevede di utilizzare la linea Adriatica;
2) Area metropolitana Chieti-Pescara: si evidenziano numerose criticità;
3) Sviluppo del Sistema ferroviario Urbano (cosiddetto “E rovescia”): l’Area metropolitana Chieti-Pescara appare come unico obbiettivo raggiungibile;
4) Interventi “ipotizzati” nell’Aquilano: per il collegamento ferroviario Pescara-Chieti-L’Aquila non sono indicati né il percorso alternativo a quello attuale – che prevede il passaggio per Sulmona ed il cambio di locomotiva – né i relativi investimenti;
5) Interventi “ipotizzati” in altre aree regionali (Ambito Teramano, Valle Peligna, Marsica e Valle del Sangro): le proposte risultano puramente enunciative; tutte le aree interne per la TUA e quindi per la regione non esistono. Un maldestro segnale di compensazione si rileva solo nella possibile azione di salvataggio di società locali di servizi urbani quali AMA dell’Aquila e SCAV di Avezzano, per le quali peraltro non viene indicata la previsione di nuova utilizzazione e l’effettiva produttività;
6) La vasta zona Frentano-Peligna (quella che va da Lanciano verso Casoli e da qui verso l’entroterra profondo di Gessopalena, Torricella, Lettopalena, Taranta Peligna, Lama dei Peligni, Palena): non viene neppure menzionata, essendo ormai considerata a tutti gli effetti zona pre-cimiteriale.
7) Servizi a lunga percorrenza (collegamenti con Roma): in pratica viene esclusa la possibilità di miglioramento dei collegamenti ferroviari ma si prevede di ricorrere solo a quelli su gomma. Si attribuiscono alle attuali dotazioni sottoutilizzate, carenze relative alla capienza ed alla potenziale velocità di percorrenza che non sono dimostrate. La proposta dell’istituzione di un treno veloce per collegare Avezzano a Roma capitale è già stata oggetto di studio di fattibilità e di discussione pubblica su iniziativa di Civiltà Italiana e non trova alcun riscontro nel Piano strategico in discussione;

3) Economie di fusione:

Un piano strategico per definirsi tale deve imperativamente indicare:
a) gli obiettivi;
b) le azioni da porre in essere per il conseguimento degli obiettivi stessi;
c) le azioni di controllo necessarie per accertare gli scostamenti dal piano con l’indicazione
delle possibili misure correttive.

Non essendo stato fatto nulla di tutto questo, resta impossibile misurare nei termini economici e finanziari gli effetti delle azioni che il Piano ipotizza. Di tal ché la fusione, realizzata con la visione distorta del “più grande uguale più efficiente”, diventa un simulacro dove si consolidano unicamente i debiti e le perdite, lasciando disattese le aspettative che tutti gli utenti/clienti riponevano nel nuovo corso politico regionale. Quanto all’annuncio del Presidente D’Alfonso, secondo il quale i risparmi attesi ammonterebbero a circa 120 milioni di Euro , si può solo sorridere. L’affermazione è apodittica e, perciò, temeraria. Infatti, esaminando il Bilancio consolidato al 31.12.2013 (somma dei Bilanci Arpa, Sangritana e Gtm) si può notare come la voce “Costo della produzione” risulti valorizzata per 146.511.781 Euro. Tutto ciò significherebbe che di 146.511.781 Euro se ne possono risparmiare ben 120.000.000 e che, il funzionamento della Nuova Società risultante dalla Fusione, potrebbe essere assicurato con un spesa complessiva di soli 26.511.781 Euro. Delle due l’una: o le tre società spendevano troppo prima della fusione, oppure i risparmi ipotizzati dal Presidente sono del tutto campati in aria. La verità è che molti costi rientranti nella voce in esame sono incomprimibili e i possibili Servizi appaltabili potrebbero ammontare a non più di 30 milioni di euro. Tutto ciò significa che, nella migliore delle ipotesi, si potrebbero ottenere ribassi medi del 10-13% con un consequenziale risparmio annuo di soli 3-4 milioni di euro, peraltro vanificato dal verosimile aumento del costo del personale.

4) Lotta all’evasione:

Per quanto concerne la lotta all’evasione, l’ipotesi di soluzione attraverso l’aumento del Personale di controllo risulta inopportuna perché antieconomica: il coinvolgimento delle Prefetture sottrarrebbe uomini e mezzi delle Forze dell’Ordine che già a fatica riescono ad adempiere ai loro obblighi istituzionali.

Alla luce di quanto sopra esposto Civiltà Italiana

CHIEDE

di voler soprassedere all’approvazione del Piano Strategico, per i seguenti motivi:
a) mancanza di obiettivi certi;
b) mancanza di soluzioni;
c) mancanza di un credibile piano di risparmi;
d) mancanza di benefici per gli utenti/clienti,
e) evitare di creare in Abruzzo una nuova Alitalia.

Con osservanza

 18 maggio 2015 “Civiltà Italiana”

Il Coordinamento Regionale