IL GOVERNO DELLE UTOPIE

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02 aprile 2018

Osservatorio Il Sistema Elettorale

IL GOVERNO DELLE UTOPIE

Fatichiamo tutti a metabolizzare i risultati delle recenti elezioni. Le speranze sono svanite in un sol colpo e ci ritroviamo a parlare quasi in automatico di scenari problematici legati a possibili governi a trazione M5S o Lega, essendo queste due formazioni le vincitrici di fatto della tornata elettorale. Ma il paradosso é che pur avendo vinto non hanno alcuna possibilità di governare se non imbarcando pezzi di altri partiti pronti a rinnegare tutto ciò che avevano sostenuto solo qualche settimana prima nel corso della campagna elettorale. E, come é noto, la causa di questo futuro papocchio sta tutta nella scandalosa legge elettorale che questi stessi partiti hanno contribuito a partorire dopo mesi e mesi di allegro cincischiare.

Insomma l’inciucio pronosticato prima del voto si sta materializzando giorno dopo giorno con contorni sempre più preoccupanti. I fini personali, esasperati da tatticismi inverecondi peraltro vanamente camuffati da dichiarazioni velleitarie di facciata, oscurano i reali problemi del Paese che attendono da tempo di essere risolti.

Assistiamo sgomenti ad un vero e proprio spettacolo cabarettistico che rischia di trasformarsi attraverso l’incoscienza dei protagonisti in un dramma collettivo dove i cittadini diventeranno le vittime finali di questa prolungata inconcludenza politica.

Il buio dopo il voto” evocato in uno degli articoli da noi pubblicati ben prima del 4 marzo é emblematico della situazione che oggi viviamo e, purtroppo, non serve a nulla ricordare che noi l’avevamo previsto. Assistere impotenti a questo massacro delle istituzioni senza che alcuna componente della società civile alzi la voce e richiami all’ordine la massa di sconsiderati che occupano il parlamento é ancor più deplorevole.

Anche il sottobosco vischioso del mondo dei media sa perfettamente che alla Camera e al Senato é in corso una concentrazione di cani sciolti sotto l’ombrello del Gruppo Misto, Autonomie e indipendenti capaci di cambiare i rapporti di forza e gli equilibri all’interno delle coalizioni. I cosiddetti voltagabbana di professione non hanno perso tempo a materializzarsi lasciando immediatamente i partiti dai quali erano stati candidati onde avere mano libera e raccogliere qualche osso che il prossimo governo farà cadere sui pregiati tappeti di Montecitorio e del Senato.

E’ significativo come alla Camera gli ex-alfaniani di “Noi con l’Italia” (mi viene da ridere) abbiano deciso di non iscriversi al gruppo di Forza Italia sebbene abbiano a lungo abbiano supplicato il Berlusca per essere ricandidati. Cosi come non si sono iscritti al gruppo PD Beatrice Lorenzin, Pier Ferdinando Casini, Riccardo Magi, Bruno Tabacci e Riccardo Nencini benché eletti con la casacca o con l’aiuto del partito democratico renziano.

Ovviamente ci sono anche i “sospesi” del Movimento 5 Stelle, anche se il nuovo stato grillino prevede per la prima volta la possibilità di accettare anche onorevoli provenienti da altri gruppi, purché alla prima legislatura, incensurati e non iscritti ad alcun partito. Misure che sembrano cucite ad personam proprio per gli imbarazzanti “dimissionati”. Le gesta di codesti nobiluomini fanno impallidire addirittura l’antesignano del trasformismo Talleyrand , passato alla storia dopo aver gettato la tonaca e diventato uno dei politici più cinici, corrotti e capace di tutto pur di sopravvivere. Di questa pasta sono fatti verosimilmente molti di coloro che faranno nascere il prossimo governo della Repubblica con il presumibile avallo del nostro Capo dello Stato. Sarà il governo delle utopie o piuttosto dei cani sciolti ? Staremo a vedere. Ma io so solo una cosa: in un paese normale il Presidente imporrebbe alle Camere l’adozione immediata di una nuova legge elettorale ed il celere ritorno alle urne. Ma il nostro,purtroppo, non é un paese normale.

 Mario Travaglini

02/04/2018