Chi l’ha detto

Osservatorio ‘Chi l’ha detto’

Civiltà Italiana, fin dalla sua nascita ha voluto creare una serie di osservatori sulle varie problematiche che si ritengono “Fondamentali” per la sua azione politica.
A far parte di questi osservatori ha chiamato illustri esperti dei settori individuati, i quali hanno risposto con spirito di servizio e di abnegazione dedicando il loro prezioso tempo (tra l’altro gratuitamente) alle tante questioni che l’azione politica di Civiltà Italiana gli sottopone costantemente.
Ai vari osservatori possono rivolgersi i cittadini ed i militanti di Civiltà Italiana attraverso la sezione contatti del movimento, per sottoporre e/o segnalare qualsiasi problematica inerente i settori individuati.
Tutto il lavoro svolto viene pubblicato periodicamente nei link dei vari osservatori.

Questo osservatorio é molto particolare . Esso infatti si apre ai nostri “followers” affinché possano esprimere le loro idee non solo sui 10 comandamenti che caratterizzano la nostra azione ma anche e, forse, soprattutto su argomenti variegati non inquadrabili altrove.

Una sorta di miscellanea di pensieri condivisi che ci auspichiamo possano portare un contributo di conoscenze a tutti coloro che “oseranno” cliccare e leggere fino in fondo.

Per tenere a battesimo “Chi l’ha detto” la scelta è ricaduta su due articoli che per motivi diversi sono di grande attualità. I titoli : La scuola che Vorrei e Modena Park con Vasco Rossi.

Il primo del prof. Raniero Regni e l’altro della dott. Mimma Pompucci.

Iniziamo con quello di Regni, Ordinario di Pedagogia Sociale alla LUMSA di Roma, che con il titolo “La scuola che vorrei, annuncia una profonda e partecipata riflessione sul momento attuale dell’istruzione in Italia, che nella maggior parte dei casi è “un momento dove non c’è né incontro né scoperta”. La sua diagnosi è puntuale e apparentemente pessimistica, perché analizza le diverse sfaccettature con la giusta freddezza, ma ai più attenti non sfugge che all’analisi segue la proposta, come nel caso del fenomeno dei media che accusa di aver creato una “stabile mediocrità” perché agiscono come specchi introflessi piuttosto che ( ecco la proposta!) “come strumenti attraverso i quali scoprire il mondo e relazionarsi ad esso”.

La Seconda, Psicologa e Insegnante di Scuola Primaria, ha voluto analizzare, dal di dentro, il fenomeno “Vasco”, che prima con le oltre 230 mila presenze al Concerto del Modena Park, nel luglio scorso, e poi con il boom di spettatori in tutte le sale d’Italia dell’omonimo film, ha sorpreso molti critici, di solito perplessi e restii nell’apprezzare la Rockstar di Zocca, che lei bacchetta come “quei sapientoni che pensano di essere perfetti perché non sanno fare altro che scrivere”. La Pompucci invece ha indossato gli occhiali della fan riuscendo a dipingere in punta di matita lo sfondo su cui si attaglia la persona/personalità di una star che quando arriva al successo lo considera una “complicazione”. Le sue argomentazioni sulla positività del “fenomeno Vasco” poggiano su fondamenti di psicologia sociale che nel contesto appaiono inconfutabili. Un eccellente Mix di passione, cultura psico-pedagogica e fiducia in ciò che rende vera una persona.

La scuola che vorrei

di Raniero Regni

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