IL PROGRAMMA POLITICO

Il programma politico di Civiltà Italiana è indicato nelle sue grandi linee dallo Statuto. In esso si evidenzia che il Movimento trova spinta da una sempre maggiore esigenza di tutela della dignità e del benessere di ogni cittadino e si fonda su una concezione spirituale della vita e sulla necessità di riaffermare i più importanti valori etici e sociali e di identità nazionale attraverso la difesa:

  1. della famiglia che deve recuperare i suoi poteri decisionali e di rappresentatività. Ogni famiglia deve essere facilitata nell’acquisto della casa e nella possibilità di educare i figli e tutelarne la salute con aiuti economici progressivamente crescenti in base al numero e al reddito in modo da evitare che entrambi i genitori siano costretti al lavoro e non abbiano il tempo per l’educazione dei figli fino al compimento della maggiore età;
  2. del diritto al lavoro inteso come mezzo di progresso sociale e di realizzazione personale che va tutelato con mezzi legislativi appropriati in una società organica in cui l’economia torni alla funzione di servire l’uomo e non viceversa. Non possono essere i mercati a decidere i destini di un popolo. Il lavoro interinale a tempo determinato deve trovare il minimo spazio visti i costi umani e sociali di una formula che toglie certezza, umilia il lavoratore e incide significativamente sul ritardo nella costituzione di nuove famiglie da parte dei giovani;
  3. del diritto alla pensione rivista nei limiti di età, affinchè sia coerente con la tipologia del lavoro svolto, e incrementata nei valori minimi, perchè consenta una vita dignitosa rapportata alle attuali esigenze;
  4. della proprietà privata che va intesa nei limiti dei criteri di socialità e solidarietà che impediscano ricchezze socialmente pericolose poichè portatrici di tendenze monopolistiche. Lo spirito imprenditoriale va tutelato purchè la ricerca del profitto non sia conflittuale con gli interessi generali dello Stato e va diffusa la cultura della partecipazione dei lavoratori alla gestione del lavoro. L’iniziativa privata mossa da un mero desiderio di profitto in nessun caso potrà invadere campi che riguardano diritti naturali dei cittadini come la giustizia, la difesa, lo sfruttamento delle risorse idriche, l’utilizzo delle vie di comunicazione. L’iniziativa privata in campi come la sanità e l’educazione non può prevedere il passaggio di risorse dal pubblico al privato causa oggi di sprechi e intrallazzi di ogni tipo;
  5. del guadagno, derivante dal proprio lavoro, con una drastica riduzione dell’imposizione fiscale che ha raggiunto livelli vicino al settanta per cento tra imposte dirette, imposte indirette e tasse sulle tasse per soddisfare le necessità di uno stato famelico. La tassazione diretta non potrà superare il 23% come massima aliquota sia nel lavoro dipendente che nel lavoro autonomo con pene severissime compreso il carcere per chi evade. Le risorse per coprire le minori entrate di un gettito fiscale su questi livelli verranno dalla:
    • emersione di tutto il nero compreso il lavoro dipendente oggi non registrato;
    • riduzione alla metà, rispetto ad oggi, delle spese della politica (riduzione dei parlamentari, delle regioni e delle province, accorpamento dei comuni sotto i mille abitanti, lotta senza tregua alla corruzione, eliminazione dei rimborsi elettorali);
    • riduzione del 50% della spesa sanitaria razionalizzata e ridotta in maniera drastica per i più abbienti;
    • riduzione delle megapensioni con un tetto massimo di seimila euro, comprese quelle esistenti protette con la strana dizione di diritti acquisiti senza nessun rispetto per i diritti delle generazioni future.
  6. della sanità pubblica attraverso:
    • la riduzione delle strutture elefantiache dei grandi centri ospedalieri attualmente ridotti, in tanti casi, in centri di corruzione e di asservimento al potere politico e agli interessi delle multinazionali;
    • l’incremento dei piccoli centri di assistenza, di pronto soccorso e di prevenzione;
    • la modifica dei corsi di studi per tornare a preparare medici capaci di svolgere una corretta pratica clinica ambulatoriale e a domicilio sul territorio e non solo medici ospedalieri.
  7. del valore giustizia intesa come giusta, rapida e certa attraverso la radicale riforma del sistema attuale. In tale contesto i rappresentanti del popolo che nell’adempimento dei loro doveri istituzionali e nel corso del loro mandato si siano resi colpevoli di interesse privato e di reati contro il patrimonio dello Stato, e quindi dei cittadini, saranno giudicati per direttissima e se riconosciuti colpevoli non potranno beneficiare nè di attenuanti, nè di condizionale, nè di prescrizioni e contestuale perdita del diritto alla liquidazione ed al relativo trattamento pensionistico eventualmente acquisiti;
  8. della tutela dei prodotti italiani attraverso una rigorosa politica di controllo nei rapporti commerciali con altri paesi introducendo l’applicazione di dazi doganali per merci provenienti da paesi con costo di manodopera eccessivamente competitivo e con il rifiuto delle merci di paesi che utilizzano manodopera schiavistica ed infantile;
  9. dall’ingresso indiscriminato di cittadini stranieri a meno che non siano lavoratori regolari e/o profughi riconosciuti tali provenienti da paesi dove i diritti umani sono calpestati dalla violenza di guerre interne civili e fratricide. Tutto ciò per mantenere salde e incontaminate le tradizioni, gli usi ed i costumi del popolo italiano e per evitare la guerra tra poveri e la riduzione del costo del lavoro a favore del grande capitale;
  10. dalla burocrazia elefantiaca (che oggi strozza le piccole imprese ed è fonte di sprechi indicibili) riducendola al minimo ed eliminando tutti gli enti inutili e parassitari oltre che i doppioni dei posti di lavoro nei comuni, nelle regioni e negli enti pubblici creati per parcheggiare i “non prescelti” della politica ed il mantenimento delle clientele;
  11. dalle speculazioni finanziarie con nazionalizzazione immediata delle banche che in regime di “sofferenza” finanziaria vengono oggi rinsanguate con denaro pubblico e lotta senza quartiere all’usura, alle mafie e a tutte quelle forme di criminalità organizzata presenti sul nostro territorio, responsabili tra l’altro della diffusione delle droghe che distruggono la vita di tanti giovani;
  12. della Scuola creando una struttura che premi l’importanza del lavoro educativo, che restituisca agli insegnanti l’orgoglio del loro compito, che premi il merito nello studio, che sappia valorizzare le inclinazioni di ogni studente avviandolo concretamente verso il mondo del lavoro;
  13. della coscienza ambientale attraverso una corretta educazione di tutti basata sulla conoscenza oggettiva dei rischi che un utilizzo egoistico ed incontrollato delle risorse ambientali e naturali di ogni genere, complice un ricorso indiscriminato alle moderne tecnologie, può comportare per la qualità della vita delle future generazioni;
  14. della sovranità monetaria del Popolo Italiano con particolare attenzione all’affermazione dei principi della proprietà popolare della moneta; con conseguente cessazione dei tentativi di impadronirsi delle ricchezze del Popolo Italiano da parte degli speculatori internazionali.

Il Comitato Costituente